la nostra storia

La Società Biblica Britannica e Forestiera (SBBF) – British and Foreign Bible Society (BFBS)

L’8 marzo 1804 a Londra, 300 persone si riunirono per costituire un’associazione il cui scopo era la diffusione della Bibbia. Erano persone appartenenti a più ceti (medi e alti quali commercianti, ufficiali, funzionari amministrativi, parlamentari e diplomatici) e alle diverse chiese. Accolta immediatamente con un vastissimo interesse nel proprio paese, la British and Foreign Bible Society ha ampliato la sua presenza anche in molti paesi legati all’impero britannico, oltre a promuovere la nascita di Società Bibliche in altre nazioni, (Germania-Wurttemberg 1812, Russia 1813, Olanda 1814, Svezia 1815, Stati Uniti 1816, Francia 1818, Grecia 1819…). L’intento iniziale era di offrire un servizio ed una collaborazione per l’‘apostolato biblico’ a tutte le chiese. Le persone coinvolte attivamente, soprattutto laici, provenivano dalle diverse chiese, ma senza una esplicita nomina o delega. Per non generare contrasti a carattere confessionale, le Società Bibliche (=SB) decisero di pubblicare la Bibbia senza note e commenti. Tale situazione durò poco, in quanto sia varie tensioni all’interno delle chiese protestanti – per la presenza dei libri deuterocanonici nella Bibbia – sia la denuncia delle SB da parte delle chiese cattolica ed ortodossa come strumenti di un polemico proselitismo protestante, denuncia seguita anche da dure condanne papali nel corso del XIX secolo, hanno impedito l’avvio e la crescita di una collaborazione sistematica intorno alla diffusione della Bibbia, rimanendo quindi le SB vicine al solo mondo protestante. Non estranee a questo ‘clima freddo’ sono state anche le turbolenti vicissitudini politiche e sociali dell’Europa di allora.

Nel corso del XX secolo nasce il movimento ecumenico e, soprattutto dopo la seconda guerra mondiale, la collaborazione ‘biblica’ fra le chiese riprende ed aumenta sensibilmente, come anche il Concilio Vaticano II ribadisce con la promulgazione della ‘Dei Verbum’. Infatti le SB, riunite nel 1946 nell’associazione Alleanza Biblica Universale (ABU), avviano rapporti specifici di collaborazione con il Consiglio Ecumenico delle Chiese alla fine degli anni ‘40, con la Chiesa Cattolica negli anni ’60 e negli anni ’90 con la Chiesa Ortodossa Russa ed il Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, raggiungendo così una sempre più effettiva e piena cooperazione in ogni aspetto del lavoro (traduzione, stampa e diffusione della Bibbia). Ad oggi le SB sono impegnate insieme alle Chiese in circa 600 progetti di traduzione o revisione della Bibbia nelle lingue di tutto il mondo e diffondono annualmente circa 500 milioni di testi biblici (Bibbie, Nuovi Testamenti, singoli libri biblici o loro selezioni).

In Italia si è pubblicata la versione Diodati e la sua revisione fatta dal Luzzi (Riveduta) e la successiva revisione (Nuova Riveduta) per le chiese evangeliche; la Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC) in coedizione con la Libreria Dottrina Cristiana (Elledici): oltre dieci milioni di copie dal 1976. Nel 2014 è stata pubblicata la revisione dell’intera Bibbia. È in fieri la Traduzione Letteraria Ecumenica (TLE) del Nuovo Testamento. È stata iniziata la nuova traduzione protestante, la cui stampa del Nuovo Testamento è avvenuta nel 2017, 500° anniversario della Riforma Protestante.

La SBBF in Italia: 1804 – 1847

Come si diceva sopra, nel 1804 a Londra, in Inghilterra, nasce la BFBS, in italiano “Società Biblica Britannica e Forestiera” (SBBF). Già nel 1808 la SBBF stampa la Bibbia in italiano nelle versioni del protestante Diodati (2 ed. 1641) e del cattolico Mons. Martini (1781), avviandone la diffusione. In Sicilia nel 1812 il vescovo di Messina autorizza l’importazione di Bibbie provenienti dall’isola di Malta. Con la caduta di Napoleone, l’Europa si trova di fronte a politiche opposte fra ‘moderati’ e ‘conservatori’ che trovavano nell’Inghilterra e nell’Austria i principali sostenitori. Tale tensione determinò, nel nostro paese, anche un atteggiamento diverso nei confronti dell’azione della SBBF, considerata da Metternich uno dei fattori di “disordine” nell’Europa della Restaurazione. Le Bibbie della SBBF, cominciarono a penetrare segretamente in Italia da Londra e dai dominion inglesi di Malta e di Gibilterra, da Basilea in Svizzera, finché non furono stampate (dal 1820) a Torino, a Napoli e poi soprattutto a Livorno, futura base dell’attività della SBBF in Italia. Di qui le Bibbie vennero trasportate a vela nei consolati inglesi di Nizza, Genova, Messina e fino a Trieste. Con la repressione dei moti carbonari del 1820-21, seguirono anni difficili per la SBBF con la requisizione e la distruzione di Bibbie, con condanne papali dal 1824 al 1846. Ogni possibilità di un’attività comune per la diffusione della Bibbia scomparve ed inoltre la SBBF non stampò più i libri deuterocanonici fino allora pubblicati in appendice alla Diodati. Persone che lavoravano per la diffusione della Bibbia si ritrovarono ad agire ai limiti della legalità quando non addirittura clandestinamente.

1848 – 1870

Durante la prima guerra d’indipendenza, nel 1848, laddove fu proclamata la Repubblica (Roma, Venezia, Toscana), la SBBF diffuse migliaia di copie di Bibbie e Nuovi Testamenti nelle versioni del Martini e del Diodati, pubblicate a Firenze, Roma e Pisa, o trasportate dai depositi svizzeri a Torino e a Milano e da quelli maltesi a Messina. Ma con la sconfitta dei moti d’indipendenza molte Bibbie furono sequestrate e distrutte. Solo il Regno di Sardegna, pur sconfitto, restò indipendente e sovrano. Qui grazie allo Statuto promulgato da Re Carlo Alberto nel 1848, al nuovo Re Vittorio Emanuele II e soprattutto all’attività legislativa del parlamento subalpino in parte eletto dal popolo e alla guida moderata e abile del Cavour, si venne a creare, pur con suoi limiti, una situazione di stabilità e di libertà. La SBBF poté istituire allora il suo primo agente ufficiale: il tenente Graydon (1851-1860), già ufficiale della marina britannica, responsabile del lavoro in Svizzera e nel Regno di Sardegna, dove costituì, in varie città, depositi di Bibbie per la loro diffusione tramite i ‘colportori’, venditori ambulanti di Bibbie. Pur con alcune difficoltà negli anni 1854-58 la SBBF vi diffuse 25.000 testi biblici, mentre nel resto d’Italia la circolazione della Bibbia era vietata per legge.

Negli anni della seconda guerra d’indipendenza (1859-60) la SBBF estese il suo servizio al resto della penisola. Nel 1861, con la proclamazione dell’unità d’Italia, la direzione della SBBF in Italia venne assunta da T.H. Bruce (1861-1881), scozzese, residente a Livorno. Nuovi depositi furono aperti e la Bibbia fu stampata direttamente in Italia, a Firenze e a Torino. La diffusione (alcune decine di migliaia di Bibbie all’anno) si fece capillare in tutta Italia tramite l’impegno umile e tenace dei colportori, presenti anche il 20 settembre 1870, quando Roma fu conquistata dall’esercito italiano.

1871 – 1920

Insieme alle Chiese evangeliche, la presenza della SBBF a Roma divenne stabile tramite la costituzione di una agenzia e Bruce aprì subito un deposito in via del Corso e nel 1871 pubblicò un volumetto con il Vangelo di Luca e le Lettere di Pietro. Anche in presenza della libertà religiosa, assicurata per legge, l’Italia restò cattolica. La SBBF raggiunse certamente un pubblico molto più vasto di quello delle chiese evangeliche alle quali era legata, come indicato dalle cifre di diffusione di quegli anni, ma spesso le Bibbie erano viste con sospetto e rifiutate. L’impegno di Bruce fu comunque notevole: dal 1860 al 1880 furono diffuse oltre 800.000 copie, tra Bibbie e singoli testi biblici.

Il nuovo agente per l’Italia della SBBF fu Augusto Meille (1881-1906), pastore valdese, responsabile di trenta colportori e di sette depositi principali. L’ultimo ventennio del secolo, spenti gli entusiasmi risorgimentali, fu un periodo di lento consolidamento del lavoro con la presenza di momenti di tensione sia sociali sia con la Chiesa cattolica, ma anche di possibili speranze di cooperazione. Nel 1894 Meille affidò al Prof. Giovanni Luzzi, pastore valdese, la revisione linguistica della versione del Diodati, una scelta fondamentale per la storia della Bibbia e della SBBF in Italia. Negli anni del Meille la SBBF, con un lavoro equilibrato, silenzioso e continuo, in mezzo a varie difficoltà, con una serie di iniziative e di revisioni, diffuse oltre 2 milioni e mezzo di copie tra Bibbie e singoli libri biblici.

Mentre il Meille presiedeva il comitato che si accingeva alla revisione della Diodati, gli successero alla direzione della SBBF due inglesi, il Rev. R.O. Walker (1907-1916) e il Rev. E.W. Smith (1917-1920), poi divenuto responsabile europeo della Società. Durante la prima guerra mondiale molti colportori furono presenti al fronte tra i soldati e tra i prigionieri, in appoggio ai cappellani protestanti (sei valdesi) e vennero diffuse decine di migliaia di copie di Bibbie e Nuovi Testamenti.
Con l’avvento del fascismo, la SBBF si trovò nuovamente in una situazione difficile. Era considerata dall’autorità come un’organizzazione protestante, sebbene questa posizione non fosse mai stata presa ufficialmente dalla SBBF, i suoi legami ideali e concreti con le chiese protestanti erano noti a tutti; e generavano perplessità i legami con la Gran Bretagna, essendo inglesi gli stessi direttori.

1921 – 1967

Anche per questo motivo un italiano, Enrico Pons, pastore valdese, divenne il nuovo responsabile della SBBF per l’Italia (1921-1936). Nel 1924 uscì la Bibbia intera nella Versione Riveduta (una nuova revisione della Diodati di cui il Nuovo Testamento era già uscito nel 1916), curata dal comitato presieduto dal Luzzi. Essa divenne col tempo, per oltre settanta anni, la principale versione della Bibbia per tutti gli evangelici italiani.

Anche se la SBBF si proclamava apolitica, essa trovò sempre maggiori difficoltà con le autorità fasciste, perché era pur sempre un’organizzazione di origine e direzione britannica, legata ad ambienti protestanti. Nel 1929 con la firma dei Patti Lateranensi si stabilì un nuovo rapporto tra l’Italia e il Vaticano, determinando un ruolo preminente del cattolicesimo rispetto alle altre chiese, cui viene assicurata libertà di culto grazie alla legislazione sui culti ammessi. Nonostante ciò, gli evangelici si trovarono in crescente difficoltà e furono oggetto dal 1934/35 di azioni repressive da parte delle autorità governative, anche in concomitanza con le sanzioni contro l’Italia fatte dalla Lega delle Nazioni sotto l’influenza britannica. La SBBF restò isolata e nel 1936 il governo ne chiuse per sei mesi l’attività, bloccando la vendita della Bibbia e l’attività dei colportori. Il pastore valdese, Guido Miegge, nuovo direttore (1936-1967), giunse, nel dicembre 1936, a una convenzione con le autorità, chiarendo lo stato legale (quale ‘ente morale di culto acattolico’) e gli scopi della SBBF. Poté così riprendere la diffusione di testi biblici, soggetta però a grandi limitazioni. La situazione si aggravò con la dichiarazione di guerra alla Gran Bretagna nel 1940. In quegli anni Miegge riuscì però a continuare l’attività della SBBF come titolare della ‘Libreria Sacre Scritture’.
            Nel clima di ricostruzione del dopoguerra, nel 1946 nacque l’Alleanza Biblica Universale (ABU), un’associazione internazionale di Società Bibliche, nella quale la SBBF di Londra, con tutte le sue agenzie, entrò a far parte. Con il ritorno alla libertà in Italia, la SBBF riprese la piena attività di diffusione in tutta la nazione, con molte decine di migliaia di Bibbie vendute annualmente, grazie anche a nuove tecniche di distribuzione moderne e capillari e a centinaia di colportori volontari.
Negli anni ’60 con il Concilio Vaticano II, la Chiesa cattolica si aprì al dialogo ecumenico e alla rinnovata centralità della Bibbia nella vita della Chiesa, creando così nuove opportunità di cooperazione ‘biblica’ a livello interconfessionale.

1968 – 2018

In questo nuovo clima ecumenico, la SBBF iniziò a svolgere le sue attività in una dimensione interconfessionale con il nuovo direttore per l’Italia, il pastore valdese Renzo Bertalot (1968-1988). Alla luce dei “Principi direttivi per la cooperazione interconfessionale nella traduzione della Bibbia” firmati dall’ABU e dal Segretariato Pontificio per l’Unità dei Cristiani nel 1968 (rivisti nel 1987), la SBBF avvia il progetto della versione TILC (Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente) insieme alla casa editrice cattolica Elledici, pubblicando il Nuovo Testamento nel 1976 e la Bibbia nel 1985. Pur non essendo utilizzata per le liturgie ufficiali, l’edizione ha avuto una notevole accoglienza (oltre dieci milioni di copie tra Bibbie NT e semplici porzioni), a fianco delle versioni tradizionalmente consolidate in ambito protestante (Riveduta) e cattolico (CEI). Nel 1968 intanto, con la costituzione di una Regione Europa dell’ABU, l’agenzia italiana della SBBF ne è entrata a far parte quale “membro” in rappresentanza dell’Italia.

Cessata anche l’epoca dei colportori volontari (la maggioranza dei quali proveniva dall’ambiente pentecostale), si potenziò la sede centrale di Roma (uffici, libreria e deposito libri), strutturando più adeguatamente i vari settori di attività. Accanto a quello tradizionale dei rapporti con le chiese evangeliche, si avviarono quelli per le nuove relazioni con la Chiesa cattolica e con le librerie religiose. Sulla scia di tale sviluppo fu promossa anche la nascita della Società Biblica in Italia (SBI) un’associazione dedicata alla promozione e diffusione della Bibbia (1983). La SBI e la SBBF rappresentano due rami della stessa attività: compito della prima è soprattutto quello di promuovere la diffusione della Bibbia tramite la raccolta dei fondi necessari, mentre la seconda continuava il lavoro editoriale della traduzione, stampa e distribuzione dei testi sacri.

Al pastore Bertalot successe nella direzione della SBBF il figlio, Valdo Bertalot (1988-2018), laico valdese, nominato anche Segretario generale della SBI, che ha esteso la collaborazione ecumenica anche al settore scientifico, pubblicando una serie di grammatiche e dizionari delle lingue bibliche originali. Nel 1995 la SBBF, in collaborazione con la Società Biblica di Ginevra, ha pubblicato la revisione della versione protestante Riveduta e nel 2000 la revisione del Nuovo Testamento TILC. Nel corso del 2000 in occasione del Giubileo, la SBBF e la SBI hanno collaborato a nome dell’ABU con la Chiesa cattolica per una serie di progetti interconfessionali di diffusione biblica a Roma e in Italia, che ha visto la realizzazione di 52 edizioni di testi biblici in 17 lingue diverse, tutte in versioni interconfessionali in lingua corrente, per un totale di 5 milioni di copie diffuse e l’organizzazione di una grande mostra sulla Bibbia dalla stampa al computer (sec. XV-XX).
Per diversi motivi l’agenzia italiana della SBBF è stata chiusa nel 2018.

Ora continua la tradizione delle Società Bibliche nel nostro paese solo la SBI con un Consiglio di Amministrazione interconfessionale recentemente rinnovato. La SBI, con apertura ecumenica e  impegno concreto, opera con lo scopo antico e sempre nuovo di diffondere la Bibbia e di farla conoscere.

Riferimenti bibliografici:

La Parola che cambia il Mondo, a cura di M.Cignoni, A.Jesson, Roma 2000, pp.27-50
Grandi temi della pastorale biblica, a cura di C.Bissoli, Leumann 2002, pp. 216-226.
La Società Biblica Britannica e Forestiera, 200 anni di storia, a cura di Domenico Maselli e di Carlo Ghidelli, Roma 2004

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